In Regione Lombardia “si conferma la costante crescita dell’avanzata del bosco per cause naturali: nel triennio 2016-2018 si è avuto un incremento medio annuo pari a 4.917 ettari. Il valore è superiore rispetto al precedente trend di 1.059 ettari”.
È questo uno dei dati più importanti che emerge dal Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia del 2019, redatto da Ersaf, l’Ente Regionale per il Servizio all’Agricoltura e alle Foreste.
Un documento che, ogni anno mostra la fotografia dello stato di salute delle foreste e dei boschi lombardi. Il Rapporto è stato presentato alla VIII Commissione Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, e dal presidente Erasf, Alessandro Fede Pellone.
La provincia con la maggiore superficie boscata in Regione Lombardia è Brescia, con 171.469 ettari di bosco, mentre Como e Lecco sono quelle con il maggiore tasso di boscosità con il 47% del territorio coperto da bosco.
L’aumento della superficie forestale interessa prevalentemente ancora la fascia montana (3.391 ettari annui), ma è elevato anche in pianura (939 ettari) e nella fascia collinare (587 ettari).
Rispetto al trend 2013-2015, nel triennio 2016-2018 l’incremento annuale rilevato nelle aree montane è maggiore, mentre in collina e pianura l’aumento è stato inferiore. Le province dove il fenomeno è maggiore sono quelle di Brescia e Sondrio. Da un punto di vista qualitativo l’espansione naturale ha interessato maggiormente i boschi di latifoglie rispetto alle conifere ed ai boschi misti: Castagneti (11,3%), le Peccete (11,1%), gli Orno- ostrieti (10,8%) e le Faggete (10,4%).
La funzione prevalente del bosco e delle Foreste è quella produttiva (30%) seguita da quella multifunzionale (23%) e da quella naturalistica (22%).
Poco più di un terzo della superficie territoriale della Lombardia (36,8%), spiega il documento, è soggetta a vincolo idrogeologico, nell’ambito vincolato prevalgono i boschi che occupano il 59,5% del territorio, ben 522.134 ettari che corrispondono all’84,3% del bosco regionale.
La superfice certificata complessiva in Lombardia è di 69.711 ettari, distinta in 67.621 ettari di bosco, 1975 ettari di pioppeti e 115 ettari di aree naturalistiche. Per quanto riguardo i boschi in particolare la superficie certificata in questo ultimo anno è aumentata del 74% grazie alla certificazione ottenuta da diversi Consorzi forestali. La Lombardia ospita il 7.7% della superficie nazionale certificata e il 10,9% dei boschi lombardi sono certificati.
Il Rapporto rendiconta anche il tema delicato degli incendi. Nel 2019 si sono registrati 187 incendi boschivi che hanno percorso complessivamente la superficie di 1.265 ettari, di cui 806 boscati (63,7%). Due eventi di grandi dimensioni hanno interessato i comuni di Garzeno (CO) (433 ettari di cui 104 boscati) e Varese nell’area protetta Parco Naturale Campo dei Fiori (376 ettari di bosco). Intensa l’attività di Regione.
La provincia di Brescia è quella con il maggior numero di incendi boschivi (61) mentre la più estesa superficie percorsa dal fuoco ha interessato le province di Como con 566 ettari (pari al 44,7% della superficie percorsa totale) e Varese con 450 ettari (pari al 35,6%) interamente a bosco. È infatti Varese la provincia con la maggiore superficie boscata bruciata. Il 64% degli inneschi è dovuto all’uomo e ha avuto origine volontaria o involontaria (rispettivamente 36% e 28%),
La provincia con la superficie trasformata più elevata è Sondrio con 27,41 ettari richiesti (33,1% del totale), al secondo posto abbiamo la provincia di Brescia con 21,3 ettari richiesti (25,8% del totale) e al terzo Varese con 14,23 ettari (17,2% del totale). Per quanto riguarda le nuove destinazioni d’uso del bosco che è stato richiesto di trasformare il 22,1% (18,24 ha) ha interessato terreni che sono stati destinati all’utilizzo agricolo confermando questa destinazione come la più richiesta.
NUOVE AREE – Durante il 2019 sono stati collaudati 26,88 ettari di nuovi boschi realizzati artificialmente grazie a iniziative. La provincia con la maggiore nuova superficie a bosco collaudata è Cremona con 12,14 ettari.
L’utilizzo prevalente del legname richiesto al taglio è quello energetico (72,4% sul totale; 451.574 metri cubi) di cui il 40% è stato dichiarato per autoconsumo e la restante quota per uso commerciale. Il volume destinato al legname da opera ed altri usi commerciali rappresenta il 25,4% del totale (141.362 metri cubi), di questo solo una piccola quota sarà destinata all’autoconsumo (0,9%).
Considerando anche la massa ottenuta dalle piantagioni di pioppo, il volume richiesto in Lombardia nell’anno raggiunge un valore quasi doppio rispetto a quello monitorato dalle denunce di taglio bosco, pari a circa 1,2 milioni di metri cubi. Il legname da opera richiesto proviene quasi interamente dalle province di Sondrio, da dove arriva ben il 41,5% Brescia, Bergamo (9,8%). La provincia con il maggior volume di legname tagliato per finalità energetica è Brescia (20,4%). Seguita da Bergamo e Varese.
“La chiave per una maggiore tutela del patrimonio boschivo – ha spiegato l’assessore Fabio Rolfi – è la valorizzazione economica del legno e la valorizzazione della multifunzionalità delle foreste. Per questo negli ultimi tre anni abbiamo dato una accelerazione notevole alla certificazione dei boschi lombardi, garantendo il riconoscimento internazionale di gestione sostenibile”.
“Stiamo facendo un lavoro di squadra con i consorzi forestali, con le aziende lombarde del settore e con i comuni affinché si crei una vera e propria filiera bosco-legno-energia in Lombardia. Usare legno locale – ha proseguito l’assessore – significa prevenire i rischi idrogeologici, limitare le emissioni e valorizzare la materia prima locale, dando occupazione alla gente di montagna. In Lombardia abbiamo i migliori trasformatori di legno al mondo ed è giusto metterli nelle condizioni di poter usare materia prima locale di qualità”. “La Regione inoltre – ha concluso Rolfi – sta promuovendo e finanziando la creazione e il mantenimento di boschi didattici particolarmente idonei a illustrare ai cittadini le funzioni svolte dal bosco, l’utilità delle attività selvicolturali e del lavoro dell’uomo in bosco”.
“Il ‘Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardi’, realizzato da Ersaf nella dodicesima edizione riferita ai dati 2019 – ha spiegato Alessandro Fede Pellone, presidente di Ersaf – è l’indispensabile strumento conoscitivo dei boschi e del settore forestale lombardo rivolto agli operatori pubblici e privati della filiera bosco-legno-energia, senza dimenticare quella parte sempre più numerosa di popolazione lombarda che si mostra attenta agli aspetti ambientali della propria Regione e che può oggi avere un quadro più chiaro del settore e delle sue criticità, per renderne quotidiana e familiare la sua gestione”.